Che rapporto abbiamo con l’AIT?

Che rapporto abbiamo con l’AIT (Associazione Italiana Transumanisti) e perchè è necessaria un’organizzazione transumanista ad essa alternativa

I fondatori del Network dei Transumanisti Italiani (Bioetica, Estropico, Extropolitica, Tecnoumanisti, Trascendo) sono stati tutti coinvolti, a vari livelli, nell’esperienza dell’Associazione Italiana Transumanisti. E tutti ne sono rimasti, a vari livelli, delusi. Siamo particolarmente preoccupati dal fatto che Riccardo Campa, il presidente dell’AIT, abbia conferito alla componente c.d. “sovrumanista” un peso eccessivo e sproporzionato all’interno dell’associazione stessa, in particolare nominando segretario nazionale Stefano Vaj, l’esponente principale dei “transumanisti sovrumanisti”. Tutti noi abbiamo associato i nostri nomi, i nostri siti e i nostri blog al transumanesimo italiano, e il vederci ora collegati a un esponente dell’etnoidentitarismo comunitarista esasperato – ferocemente critico nei confronti della democrazia, dell’uguaglianza, dei diritti umani, e fautore di una futura società dominata da “aristocrazie” del tipo di quelle emerse “dopo il neolitico” in grado di domesticare le masse –  ci mette, francamente, in imbarazzo.
All’interno del nostro network coesistono posizioni politiche di centrodestra e di centrosinistra, e possiamo avere posizioni diverse circa il rapporto con i cattolici, per esempio, o su questioni di bioetica, ma quello che ci accomuna è che troviamo le nostre rispettive visioni della postumanità perfettamente accettabili – cosa che non possiamo invece dire per quanto riguarda il futuro auspicato dai “transumanisti sovrumanisti”: un futuro di forte conflittualità a livello inter-comunitario e di rigida distinzione in caste a livello intra-comunitario.

Aggiornamento (marzo 2012): La scissione del transumanesimo italiano è risultata in una certa tensione fra le due organizzazioni, ma da parte nostra ci teniamo a sottolineare come le nostre critiche siano innanzitutto rivolte alla versione del transumanesimo e alla militanza politica dei sovrumanisti, che secondo noi creano un pericoloso collegamento fra transumanismo e neofascismo, e solo in secondo luogo alla decisione degli altri dirigenti e iscritti AIT di arrivare ad un compromesso con i sovrumanisti.
Ci teniamo anche a precisare che entrambe le organizzazioni mirano ad essere politicamente trasversali e che entrambe sono affiliate a Humanity+. Ci siamo sempre sforzati, nel pubblicare articoli su questo tema, di chiarire che non pensiamo assolutamente che la AIT sia nel suo insieme un gruppo di estrema destra.
In un tentativo di aggirare l’ostacolo alla cooperazione fra le due organizzazioni, o a parti di esse, precisiamo che l’iscrizione al Network H+ è naturalmente aperta anche a chi fosse iscritto o collaborasse con la AIT, e a chi volesse contribuire alla diffusione del transumanismo restando in buoni rapporti con entrambe le organizzazioni. Sebbene non fosse mai stata prevista una “incompatibilità” del genere, sospettiamo che essa potesse essere vista come implicita da molti. Ovviamente, l’invito non si estende ai cosiddetti “sovrumanisti”, la cui presenza nella comunità transumanista resta il pomo della discordia. Ci rendiamo perfettamente conto che questa non sia una soluzione definitiva alla polemica, speriamo tuttavia che ci permetta di creare delle sinergie altrimenti impossibili.

Per approfondire la questione:

Tecnofascismo? No grazie.

On the Neofascist Infiltration of Italian Transhumanism (EN)

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