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La Carta dei Princìpi dei Transumanisti Italiani

 

Il presente documento, adottato in data 23 maggio 2015 dall’assemblea dei membri sostenitori del Network dei Transumanisti Italiani, intende esplicitare i valori di riferimento nei quali i transumanisti eticamente attenti e consapevoli possano riconoscersi.

 

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1. Il progresso scientifico e tecnologico rivoluzionerà nei prossimi decenni la condizione umana, permettendoci di trascendere i nostri limiti naturali e di incrementare le nostre capacità fisiche e cognitive: grazie a biotecnologie e ingegneria genetica, nanotecnologie e robotica, intelligenza artificiale e neuroscienze, andremo oltre i nostri vincoli biologico-evoluzionistici emancipandoci da invecchiamento, malattia, sofferenza, povertà e ignoranza.

 

2. L’Uomo da sempre manifesta la tendenza a trascendere i propri limiti grazie agli strumenti tecnici che genera a partire da un’intelligenza auto-migliorativa, e non meramente adattativa. La tecnica è un fenomeno antico, e l’umano ne è stato già profondamente influenzato, non solo nelle sue dimensioni culturali, ma anche in quelle biologiche. Ciò che è cambiato, negli ultimi decenni, è la velocità con cui accumuliamo le nostre capacità di trasformazione, e il grado di intensità e di efficacia delle stesse.

 

3. Si sta diffondendo sempre più la consapevolezza che l’Uomo, grazie agli strumenti della tecnica, sia oggi in grado di ridefinire la propria condizione biologica. Attraverso il controllo del nostro stesso processo evolutivo, saremo in grado di scegliere il nostro destino. Questa presa di coscienza si pone al cuore della riflessione transumanista.

 

4. Emerge la possibilità, e – sosteniamo con forza – la desiderabilità, di superare l’evoluzione per selezione naturale, guidata dal cieco caso, e di approdare a un nuovo tipo di evoluzione, auto-diretta e finalistica, guidata dall’intelligenza.

 

5. Il Transumanesimo non è mera cronaca dell’innovazione tecnologica, né acritica apologia del cambiamento fine a se stesso, ma intende guidare in modo etico il progresso scientifico e tecnologico affinché sia funzionale alla nuova fase dell’evoluzione umana, caratterizzata dalla triade superintelligenza, superlongevità e superabbondanza.

 

6. Siamo consapevoli di come il passaggio all’evoluzione autodiretta non sia esente da rischi, che pertanto vanno attentamente considerati e pubblicamente discussi. A questo proposito, risulta imprescindibile una conoscenza scientifica di base, ampiamente diffusa nella società, affinché la discussione possa essere il più possibile informata.

 

7. I possibili rischi devono essere valutati con estrema attenzione e attivamente prevenuti (perché non ogni cambiamento implica progresso), ma non in una prospettiva paralizzante (perché ogni progresso implica cambiamento). È necessario basarsi su un approccio non precauzionale ma proattivo, eticamente responsabile ma non proibizionista, per affrontare al meglio il cambiamento radicale che ci aspetta.

 

8. Il Transumanesimo si pone quale baluardo culturale di fronte agli attacchi neo-oscurantisti dei fondamentalismi ecologici e religiosi, che vorrebbero la sottomissione dell’uomo a presunti limiti imposti dall’ordine naturale o dalla volontà divina.

 

9. Il Transumanesimo rappresenta il fronte avanzato dell’Umanesimo – e per questo rifiuta categoricamente qualunque tendenza anti-umanista, tecnofobica o tecnofila che sia – e si fonda su un approccio eminentemente scientifico e razionale, aperto al dialogo con tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’umanità.

 

10. La comune appartenenza alla grande famiglia umana – allargata a esseri umani potenziati, intelligenze artificiali, animali eventualmente potenziati, ecc.: tutti futuri figli dell’intelligenza umana – lungi dall’essere negata, va al contrario enfatizzata, così da preservare l’unità morale della Nuova Umanità, anche a fronte dell’inevitabile rottura, prima o poi, dell’unità biologica.

 

11. Il Transumanesimo, in quanto eticamente attento ai principi di uguaglianza e solidarietà, rifiuta una società di tipo esclusivamente individualista, in cui l’accesso alle nuove tecnologie dipenda dalle disponibilità economiche individuali, e dove la scelta del se e come potenziarsi derivi, esclusivamente e senza alcun tipo di regolamentazione, da una scelta di tipo individuale.

 

12. Il Transumanesimo, in quanto eticamente attento ai principi di libertà e autodeterminazione, rifiuta una società di tipo organicista e gerarchico, in cui le scelte siano demandate ai vertici, i ruoli siano rigidamente fissati su base biologica, e in cui l’individuo, privato del suo intrinseco valore, sia ridotto a semplice ingranaggio all’interno del meccanismo sociale.

 

13. Qualunque scenario in cui all’individuo non sia riconosciuto lo status di soggetto (fine), e sia nuovamente ridotto a semplice oggetto (mezzo), non solo va rifiutato per le sue conseguenze, ma va anche considerato come strutturalmente incompatibile con i principi transumanisti.

 

14. Sosteniamo un modello di società che rispetti la dignità e l’autonomia di ogni forma di vita autocosciente, e riteniamo che debba essere garantito un accesso universale ai vantaggi derivanti dalle tecnologie.

 

15. Futuri interventi sulla linea germinale o tecniche di ibridazione uomo-macchina non potranno essere lasciati né al totale arbitrio del singolo individuo (sulla base di un individualismo estremo) né al totale arbitrio della singola comunità (sulla base di un comunitarismo estremo). Andranno invece elaborate linee guida a livello sovranazionale che siano vincolanti per individui e per comunità.

 

16. Il Transumanesimo è fautore del benessere di tutti gli esseri senzienti, e riconosce l’uguaglianza e la libertà di tutte le forme di vita autocoscienti.

 

 

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